Quanta caffeina c’è in una tazzina di caffè?
Il caffè è la bevanda più apprezzata da noi italiani, ed è la seconda più consumata al mondo, ma oltre al suo gusto inconfondibile, viene consumato anche per un altro motivo; quante volte abbiamo detto: “Ora prendo un caffè così mi sveglio!”
E già! Il caffè viene consumato anche per le sue proprietà inibitorie del sonno, ci aiuta a rimanere attivi durante il lavoro, aiuta gli studenti a mantenere la concentrazione e ad attivarci appena svegli, questo grazie alla caffeina che troviamo al suo interno.
Cos’è la caffeina?
La caffeina è una molecola che viene prodotta in natura da alcune piante, come: il caffè, il tè, la cola, il guaranà e il cacao, il suo nome scientifico è 1,3,7-trimetilxantina ma acquista un nome diverso in base alla pianta che lo produce: caffeina nel caffè, teina nel tè ecc…
In realtà la caffeina è un veleno che le piante producono pertenere lontani gli insetti che le divorano, non a caso il caffè viene adoperato anche come repellente naturale per le piante, infatti basta mischiare al terriccio il rifatto del caffè per tenere lontani: bruchi, lumache e parassiti vari.
Ha molti altri usi che puoi scoprire leggendo questo articolo.
La caffeina può risultare nociva anche per l’uomo, ma solo se bevuta in grandi quantità. Un uomo adulto dovrebbe arrivare a consumarne circa di 150 mg/kg, una quantità molto elevata che difficilmente può raggiungere assumendola naturalmente.
Quanta caffeina ha un caffè?
La quantità di caffeina presente in un caffè è variabile, e dipende da diversi fattori: dalla dimensione della macinatura, dalla temperatura dell’acqua e dal tempo di infusione.
Molti pensano che un caffè corto contenga più caffeina di un caffè lungo, ma in realtà è il contrario; un caffè lungo ha bisogno di un tempo di estrazione maggiore, il che fa rimanere il caffè più tempo a contatto con l’acqua per rilasciare più caffeina.
In generale possiamo dire che per ogni 100gr di caffè si trovano 40gr di caffeina
Dunque la caffeina può essere molto utile, ci aiuta a rimanere attivi, ma bisogna controllarne il consumo, dobbiamo ricordare che si tratta di una sostanza psicoattiva che agisce sul sistema nervoso e che un consumo esagerato può portare anche ad una dipendenza conosciuta come caffeinismo.