Davide Spinelli: “Voglio valorizzare il caffè in ogni sua forma, come espresso, come bevanda analcolica e come cocktail.” - Coffeaitalia

Davide Spinelli: “Voglio valorizzare il caffè in ogni sua forma, come espresso, come bevanda analcolica e come cocktail.”

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Davide Spinelli è uno dei nomi più apprezzati nel mondo caffeario a livello nazionale e non solo.

Nel 2014 ha vinto il campionato italiano di Aeropress e oggi è un trainer specializzato SCA, diffonde la sua conoscenza svolgendo dei corsi di formazione professionale.

Noi di Coffea Italia lo abbiamo intervistato, ecco cosa ci ha raccontato del suo lavoro.

Ciao Davide, grazie per aver accettato di fare questa intervista con noi. Tu sei un punto di riferimento per molti giovani che intendono diventare dei professionisti del mondo caffeario, tu chi consideri come maestro?

Grazie a voi per le lusinghiere parole. Chi considero come maestro? È un po’ complicato poter dare un unico nome. Il mio percorso è stato, ed è ancora, lungo, fatto da tanti incontri. Non sono un autodidatta, ma tante cose le ho studiate da solo. Sicuramente posso dire che il primo incontro/corso, lo feci con un giovanissimo Eddy Righi, ma da lì a iniziare a pensare al mondo SCA passarono altri anni.
Più che maestri, posso affermare con orgoglio di aver tanti amici che stimo, sia dal punto di vista umano che professionale.

Nel 2014 hai vinto il campionato italiano di Aeropress. Cosa puoi raccontarci di quest’esperienza?

Fu una bellissima esperienza, soprattutto perché spontanea. Anche se fui obbligato a iscrivermi dai miei colleghi, il percorso per arrivarci e l’evento stesso, nell’occasione organizzato da IMS filtri, fu una giornata all’insegna del caffè e delle belle chiacchierate. Anche partecipare al mondiale, che si svolse a Rimini, fu davvero bello. Era la mia primissima esperienza e puntai tutto su una tazza pulita ed equilibrata… peccato che i giudici volessero una bevanda più acida. Pazienza, ma io son contento di quello che diedi in tazza. Il resto è stato un bagaglio inestimabile di conoscenza e incontri.

Di recente è stato inserito il corso Coffea Drink nei corsi di formazione professionali offerti dalla scuola di Coffea Italia, di cui tu sei il Trainer, ci racconti cosa tratta questo corso?

Il corso Coffea Drink vuole esser la liaison tra il mondo del barman/bartender e il barista. In Italia, ma anche sempre più all’estero, il bar/caffetteria non è solo caffè, e anche in un cocktail bar può capitare che qualcuno ci chieda un espresso.

L’idea è quella di valorizzare il caffè in ogni sua forma, come espresso, come bevanda analcolica o come cocktail. Caldo o freddo, senza distinzione.

Quindi comprendere esattamente cosa sia il caffè, ma anche dei cenni di merceologia e basi di tecniche per barman.

Il tutto condito da pratica e assaggi. Anche perché, che piaccia o meno, chi lavora dietro un banco deve conoscere perfettamente i suoi ingredienti, i sapori e le combinazioni prima di poterle proporre al pubblico.

Quali sono i 3 cocktail che rappresentano rispettivamente il tuo passato, il tuo presente e il tuo futuro?

Parlando di drink e caffè, posso dire tranquillamente che quello che rappresenta il passato sia il black Russian. Fu il mio primo twist.
Il presente è rappresentato sicuramente dall’americano.
Per il futuro non posso dire ancora nulla, ma è in arrivo.

Ci sono ingredienti o tecniche che prediligi in modo particolare?

Come ingredienti potrei dire Vermouth e Bitter. Perché sono delle icone Italiane internazionali, e mi permettono di avere mille sfumature. Ma cerco di non fossilizzarmici troppo. Anche se devo ammettere che ci passo tanto tempo insieme.

Per quanto riguarda la tecnica, uso il throwing. Si adatta molto bene nell’amalgamare caffè e ingredienti che spesso uso.


Noi di Coffea Italia consideriamo questo mondo in continua crescita e espansione, e grazie alle competenze di un grande professionista come Davide Spinelli e degli altri nostri trainer possiamo offrire ai nostri corsisti il meglio della formazione abbinando l’innovazione alla tradizione.

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